Chiuse le urne, inizia la danza delle borse. Piazza Affari sprofonda a -5%, l’incubo del differenziale Btp e Bund tedeschi torna a far sudare freddo salendo a quota 347.
La capacità di previsione tipica del mercato stavolta è mancata tanto che, se fino a ieri c’era ottimismo e euforia nei listini, oggi la situazione è completamente ribaltata.
Gli esiti di queste elezioni sono sotto gli occhi di tutti: la temuta ingovernabilità ci lascia momentaneamente in balia degli eventi in attesa che le ultime schede elettorali vengano scrutinate. Anche i mercati esteri subiscono l’onda di incertezza che ha investito l’Italia in queste ultime ore. Le borse di Parigi, Madrid, Francoforte, Tokio e Hong Kong sono tutte unite nel segno meno: l’ingovernabilità, quindi, fa tremare l’Europa e il mondo.
Ma quello che fa infuriare i cittadini italiani è la consapevolezza che la legge elettorale scritta da Calderoli nel 2007 è la vera responsabile di questa condizione di stallo.
Definita una “vera porcata” dal suo stesso relatore è ancora la stessa di sempre, rimasta immutata negli anni grazie ai nostri politici.
A determinare la discesa nel ridicolo dinnanzi alla comunità internazionale, nel declino sociale, economico e politico, non è stato il voto “spaccato” espresso dal popolo, ma l’incapacità dei suoi eletti di fare l’unica cosa che ci avrebbe risparmiato questa empasse: cambiare la legge elettorale.
E.S.