All’interno della Chiesa vi sono individui “arrampicatori, attaccati ai soldi. Coloro che invece di servire, di pensare agli altri, si servono della Chiesa stessa” per il loro personale tornaconto. Queste le parole di Papa Francesco nell’intensa e diretta omelia di oggi a Santa Marta.
“Quanti sacerdoti, quanti vescovi – si chiede il Pontefice – abbiamo visto comportarsi così. E’ triste dirlo, no?”
Alla luce dei recenti scandali, che hanno dato vita al polverone denominato Vatileaks2, Bergoglio si scaglia contro l’attaccamento ai beni terreni, ma anche contro la corruzione e il compromesso.
È difficile non scorgere un collegamento tra le parole del Papa e la fuga di informazioni che ha investito il Vaticano in questi giorni. Soprattutto perché i soggetti coinvolti sono tutti individui interni alla Chiesa, anche se a livelli diversi. Da una parte, il mons.Vallejo Balda, dall’altra Francesca Immacolata Chaouqui esperta di comunicazione, nominata il 18 luglio 2013, nella Commissione di monitoraggio sui tagli di spesa in Vaticano (Cosea).
In questo momento difficile per Bergoglio è dunque importante ritrovare “quel punto d’onore che permette di andare avanti, rinunciando alle proprie comodità”. Ciò è l’unica possibilità per salvarci dalle tentazioni.
“Quando la Chiesa è tiepida, chiusa in se stessa, anche affarista tante volte” non è “al servizio, bensì si serve degli altri” e quindi si discosta dalla sua missione originale.
Proprio per evitare “le tentazioni di una doppia vita”, in un’intervista al giornale olandese Stratnieuws, Papa Francesco ha confidato di voler restare a vivere a Santa Marta.
“All’inizio sembrava una cosa strana, ma ho chiesto di restare qui, a Santa Marta. E questo mi fa bene perché mi sento libero”.
“Trovo gente, la saluto, e questo fa che la gabbia d’oro non sia tanto una gabbia”, ha aggiunto Bergoglio.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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