Misure urgenti contro la disoccupazione e politiche di bilancio differenziate a seconda della situazione dei Paesi. Queste le priorità secondo le grandi economie avanzate del G8.
La nostra ‘ urgente priorità è promuovere la crescita ed il lavoro, particolarmente per i giovani ed i disoccupati a lungo termine’. E’ scritto nella bozza del comunicato finale del G8 che si è svolto a Lough Erne, nell’Irlanda del Nord.
“Le riforme strutturali sono fondamentali per migliorare la crescita sostenibile e gli standard di vita nel lungo periodo – si legge ancora nelle bozza di conclusioni del vertice di Lough Erne – per rafforzare la competitività, per fornire canali di credito ben funzionanti per gli investimenti, anche alle piccole e medie imprese, e per rafforzare la fiducia”. Di qui l’ impegno ribadito da tutti i leader di “fare le riforme necessarie nelle nostre economie per sostenere sistemi finanziari più forti, mercati del lavoro sani, occupazione e crescita e per sostenere il commercio mondiale”.
Il risanamento dei conti pubblici, invece, “resta una priorità” sul medio termine, secondo gli 8 grandi, ma va operato “in maniera differenziata a secondo delle circostante economiche nazionali”. La sostenibilità di bilancio, si aggiunge nella bozza, ‘ deve andare insieme a strategie di crescita ben definite’, incluse le ‘ riforme strutturali’.
E non è tutto: i leader del G8 hanno anche raggiunto un accordo per dare nuovo impulso alla lotta contro il riciclaggio e le società ‘di comodo’ utilizzate come strumento di evasione fiscale.
In Irlanda i grandi della Terra non hanno invece trovato un accordo sulla Siria. Il G8 ‘sostiene fortemente’ la proposta di una ‘Ginevra 2’ sulla Siria, e la conferenza di pace rischia quindi di slittare ad agosto. Tra i leader degli Otto c’è inoltre disaccordo sulla natura di un futuro governo di transizione perché la Russia di Vladimir Putin continua ad avere una posizione divergente rispetto agli altri sette.Il G8, infine, ‘ sostiene fortemente’ la proposta di una ‘ Ginevra 2′ sulla Siria, ma nessun riferimento al futuro di Assad, a causa dell’ opposizione della Russia.
Qualche annotazione a margine: le impotenti misure di sicurezza messe in piedi dalle autorità britanniche per questo G8 marcato Irlanda, sono costate 50 milioni di sterline, poco meno di 60 milioni di euro. Lo scrive il Guardian, che sottolinea come il dispendio di denaro pubblico sia avvenuto a fronte di piccole e isolate proteste. I soldi sono serviti per mobilitare oltre 8 mila agenti da tutto il Paese: solo 1,5 milioni di sterline (1,7 milioni di euro) sono state spese in addestramento supplementare per i poliziotti. Mentre 4 milioni (4,6 milioni di euro) sono andati
per le strutture dove rinchiudere eventuali manifestanti, che però sono rimaste vuote. Ora il governo britannico deve sentirsi pronto ad affrontare qualsiasi critica dovesse scatenarsi dopo la pubblicazione dei numeri che hanno riguardato la sicurezza.
A.B.