Senza foreste, il pianeta è destinato a morire di sete. Il 21 e il 22 marzo, la FAO sottolinea il legame tra i boschi e le riserve di acqua potabile, celebrando a poca distanza la Giornata internazionale delle foreste e la Giornata mondiale dell’acqua.
Anche i meno sensibili alle sorti del pianeta hanno ormai dimestichezza con l’immagine delle Piante come i polmoni della Terra: tutti conosciamo fin da bambini il loro importantissimo ruolo nell’emissione di ossigeno, attraverso il processo della fotosintesi. Ma esiste un altro legame, forse meno evidente, tra gli alberi e la fornitura di acqua potabile. E questo vale anche per grandi città come Bogotà o New York.
Gestendo le aree boschive in modo sostenibile, esse funzionano come “filtri naturali” in grado di depurare l’acqua. Questo significa non solo renderla bevibile ma anche fare in modo che possa essere utilizzata per usi domestici, agricoli e industriali. A fornirci il quadro della situazione è Rene Castro Salazar,Vice Direttore Generale della FAO per il settore foreste, che in un intervento su Repubblica, evidenzia la necessità della difesa del patrimonio arboreo.
Secondo i dati FAO del marzo 2014 infatti, l’area foresta mondiale è diminuita di 5,3 milioni di ettari l’anno (quasi 4 volte le dimensioni dell’Italia).
Compensare la deforestazione con il rimboschimento non basta, né si può lasciare la Natura a sbrigarsela da sola, sperando che l’espansione delle foreste sia sufficiente a ristabilire l’equilibrio: è necessario sostenere ed incentivare il legame tra bacini idrografici e zone umide boschive attraverso iniziative coordinate al livello internazionale, in grado di agire tempestivamente anche in caso di catastrofe naturale.
A fronte di una riduzione generalizzata del suolo lussureggiante, pari a 15, 5 milioni di ettari l’anno, nel mondo vi è in realtà un forte dislivello regionale tra perdita e aumento della superficie alberata: le foreste sono diminuite in Africa, in Asia e in Sud America ma vi sono stati segnali incoraggianti in Asia subtropicale.
Ad oggi, le foreste coprono un terzo del nostro pianeta, ma la loro distribuzione non è uniforme: metà della superficie boscosa (circa il 45 %) si trova nelle zone tropicali, il 31% nelle zone boreali, il 16 % nelle aree temperate e l’8% in quelle subtropicali. In Italia, ad esempio, le risorse forestali coprono circa il 36, 2% della superficie nazionale, pari a 11 milioni di ettari.
Per la FAO “Quasi l’80% della popolazione mondiale è esposto ad un alto livello di rischio per la sicurezza dell’acqua. Entro il 2050 2,3 miliardi di persone vivranno in aree sottoposte a un grave ‘stress idrico: soprattutto in nord e sud Africa, in Asia meridionale e centrale”.
Sempre secondo l’organizzazione della Nazioni Unite, ogni dollaro investito nella tutela del patrimonio forestale, corrisponde a un risparmio da 7 a 200 dollari, circa la spesa media necessaria per depurare l’acqua attraverso filtri artificiali.