Piazza Santi Apostoli. La sede del Partito democratico per oltre due ore e mezzo è stata teatro questo pomeriggio dell’incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Un lunghissimo colloquio per capire che tra i due c’è comunione d’intenti sui punti basilari.
C’è una profonda sintonia su tre temi delicati ma capaci di segnare una svolta: riforma del titolo V della Costituzione, trasformazione del Senato in Camera delle autonomie e sulla legge elettorale un modello che favorisca la governabilità col bipolarismo e che elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli.
Lo ha dichiarato il neo segretario del Pd in conferenza stampa subito dopo l’ incontro, nel pomeriggio, col leader di Forza Italia. Il sindaco di Firenze ha anche assicurato che “nelle prossime ore saranno verificati tutti i dettagli” del testo di legge elettorale emerso dal giro di incontri e in particolare da quello con Silvio Berlusconi e quindi “sarà presentato alla direzione perché la voti lunedì alle 16″.
Il Movimento 5 stelle riesce ora confusamente a capire di avere sbagliato tutto ed essere stato tagliato fuori dal laboratorio per la realizzazione di una legge elettorale che di certo non sarà favorevole ai grillini.
Da quando Matteo Renzi è diventato segretario del Pd, ha dato una forte accelerata riguardo la legge elettorale al punto da far arrivare negli uffici del Pd nientepopodimenoche sua maesta’ Silvio Berlusconi. Al Senato era evidente una situazione di impasse che non portava da nessuna parte e la discussione è stata spostata alla Camera. Il neo segretario del Pd ha avanzato tre modelli di sistema elettorale sui quali iniziare un ragionamento, gli è stato risposto sul blog con una pernacchia, quando è venuto Casaleggio sono stati ripetuti tre no e non se ne è fatto nulla. Risultato? Quello che è avvenuto questo pomeriggio ha visto il M5S alla finestra a guardare cosa deciderà il partito unico.
Lo ha scritto sulla sua pagina facebook il senatore del Movimento 5 Stelle Lorenzo Battista, che avverte:
E’ un’ altra occasione mancata per essere partecipi del cambiamento.
E si chiede:
Che senso ha continuare a rifiutare un confronto quando si decide su questioni di fondamentale importanza come la riforma elettorale? Lasciare che gli altri decidano su questioni che coinvolgono l’ interesse di tutta la collettività non è il cambiamento che avevo in testa. Il movimento 5 stelle deve essere sempre una forza propositiva. Sarebbe bastato stanare l’ avversario sul suo stesso campo. Matteo Renzi da sempre si definisce il rottamatore.
L’ aula del Senato, ricorda Battista, ha bocciato la procedura d’urgenza per la proposta di legge di iniziativa popolare denominata Parlamento pulito’:
Sarebbe bastato rilanciare e sfidarlo e metterlo alla prova sul suo stesso terreno chiedendogli se voleva mettere un limite ai mandati, ed invece, ancora una volta, Grillo e Casaleggio hanno stabilito che il M5S non si dovesse confrontare su questo punto. Non c’è stata nessuna decisione assembleare né tantomeno una consultazione agli iscritti. Non sto parlando di alleanze ma di confronto! Ora cosa propone il M5S? Che la legge elettorale sarà scelta dai cittadini sul portale.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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