“Confermiamo pubblicamente, davanti a tutti gli italiani, il nostro l’impegno a cancellare l’Imu nel primo consiglio dei Ministri dopo la nostra vittoria. Così come facemmo nel 2008”. Questa la promessa ‘choc’ del leader del Pdl dalla vecchia sede della Fiera di Milano, dove Silvio Berlusconi è giunto addirittura con largo anticipo, attorno alle 11.15. Una verifica del buon funzionamento dell’ audio in sala provando personalmente il microfono prima che la stessa sala si riempisse di sostenitori e giornalisti. Poi, presenti all’ evento gli ex ministri Renato Brunetta e Paolo Romani, Daniela Santanché e Daniele Capezzone, ma soprattutto un folto pubblico al di sopra delle aspettative, che ha potuto seguire il suo discorso attraverso due televisori su cui nell’attesa sono scorse le immagini della storia di Berlusconi, sia quella privata che quella pubblica con frammenti di interviste alla mamma Rosa e foto e immagini di lui bambino.
Ed ecco il Cavaliere che in un discorso di circa trenta minuti espone il suo disegno: prima cosa, l’abolizione della tassa “dissennata” sulla prima casa. ” L’ Imu ha dato il via a questa crisi”, ha detto, precisando che: “non possono essere messe tasse sulla prima casa che rappresenta la sicurezza per le famiglie. Con questa tassa c’è stato il crollo dei mutui, la riduzione della compravendita delle abitazioni, il crollo delle aziende per costruzioni residenziali e tutto ciò ha determinato anche la creazione di 360 disoccupati in un anno”.
Gli annunci di Berlusconi proseguono: abolizione in cinque anni dell’Irap per le imprese, nessun aumento di Iva e soprattutto nessuna patrimoniale. Ma “serve qualcosa di più”, dice. Ed ecco la proposta ‘choc’: “Nel nostro primo consiglio dei ministri delibereremo come risarcimento la restituzione dell’Imu sulla prima casa pagata ingiustamernte nel 2012″. Questa operazione, ricorda Berlusconi, vale quattro miliardi. Ovvero un 2centesimo del costo della macchina dello Stato che si aggira sugli 800 miliardi. ” Lavorando bene nella riorganizzazione della macchina dello Stato (che costa mediamente un terzo di più rispetto agli altri stati europei), dimezzando i parlamentari, gli eletti nelle provincie e nei comuni e abolendo del tutto finanziamento pubblico dei partiti, pensiamo di farcela – dice Silvio – Per la copertura finanziaria faremo un accordo con la Svizzera (accordo realizzato anche da GB, Austria e Germania) per tassare i capitali detenuti da cittadini italiani (25-30 miliardi da cui lo Stato ricaverà 5 miliardi come flusso annuale). Delibereremo anche per la revisione delle assise per gioco, lotto,scommesse e tabacchi. Abbiamo già studiato un ddl con piccolo aggravio di imposte su questi prodotti non di prima necessità”.
“E’ un grande atto necessario per la ricostruzione di quel clima di fiducia e ottimismo, di cui ha bisogno il nostro Paese, che deve essere la pietra angolare per passare dalla spirale recessiva in cui ci troviamo alla ripresa della crescita e dello spiluppo”. Lo spiega chiaramente presentandosi anche come il futuro ministro dell’economia.
“Ci davamo per morti – aveva detto ieri Alfano – invece siamo vivi”. Più vivi che mai, se quella sempre più corta differenza che, secondo i sondaggi nelle mani del Pdl è di soli 2,6 punti, è effettiva. Ormai le carte più che sparigliate sono scoperchiate, finalmente: il suo è un “programma opposto a quello di Monti e della sinistra”.
Con le promesse appena uscite dalla bocca del suo leader in conferenza stampa dalla fiera di Milano, è molto probabile che i sondaggi di domani riservino ancora nuove positive sorprese per questo partito di centro destra che appena due mesi fa era addirittura un punto dietro il M5S.
A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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