“Per ragioni di sobrietà e di massima attenzione al momento di grave difficoltà che larghe fasce di popolazione attraversano, il tradizionale ricevimento del 1° giugno, al Quirinale, riservato alle autorità istituzionali, a esponenti della società civile e ai rappresentati diplomatici in Italia, quest’anno non si terrà. E’ lo stesso Quirinale che ne dà notizia.
Per la consueta festa nazionale della Repubblica del 2 giugno il presidente Giorgio Napolitano ha infatti deciso di limitarsi a rivolgere in televisione l’ abituale messaggio augurale a tutti gli italiani e a presenziare come sempre alla rassegna militare. Come di consueto, poi, il pomeriggio del 2 giugno per i cittadini sarà possibile visitare i giardini del Quirinale.
Anche nei capoluoghi di provincia le Prefetture renderanno omaggio in termini strettamente istituzionali alla ricorrenza della Festa della Repubblica.
Il segnale di sobrietà che arriva dal Quirinale è stato subito colto come spunto da Sinistra e Libertà, che ha presentato una mozione parlamentare con la quale chiede l’annullamento della parata militare e la destinazione delle risorse risparmiate a misure contro la crisi e per il lavoro. “Apprezziamo il gesto del presidente, ma proprio per questo ci appare assurdo spendere milioni di euro per far sfilare carri armati e altri mezzi militari quando il paese attraversa una crisi così grave e non ci sono risorse nemmeno per assicurare i servizi fondamentali ai cittadini. Meglio sarebbe destinare queste risorse agli ammortizzatori sociali, per gli asili nido o ai servizi per gli anziani non autosufficienti”.
Positiva la reazione di Codacons, l’associazione dei consumatori che diede vita ad un’aspra polemica con la Presidenza della Repubblica in merito ai costi dei festeggiamenti del 2 giugno 2011, quando il Quirinale rifiutò di fornire ai cittadini i dettagli circa le spese sostenute per le celebrazioni, costringendo il Codacons a ricorrere in Tribunale.
“Non possiamo che approvare la scelta del Quirinale di annullare il ricevimento del 2 giugno – afferma il Presidente Carlo Rienzi – perché tale decisione va nella direzione di evitare ai cittadini spese inutili in un momento di grande crisi in cui vengono costantemente richiesti grandi sforzi economici alle famiglie”.
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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