Studio privato, sala da pranzo, bagno con rubinetteria dorata e sala doccia a parte, ventisei poltrone reclinabili in stile clubman, due schermi da 42 pollici che trasmettono dieci canali tv e hanno accesso a una videoteca da duecento titoli. Una camera con letto king size, alla faccia della linea di successione. Si chiama Head of State, “Capo di Stato”, e viaggia a 870 all’ora a dodicimila metri da terra, perché è un aereo.
Di fronte a una scheda tecnica e a un nome del genere, il principe Carlo, l’ecologista numero uno d’Inghilterra, poteva forse tirarsi indietro? Viaggiare comodo viene prima di tutto, soprattutto quando l’età, maledetta democratica, repubblicana, comincia a farsi sentire.
E così, per la sua visita ufficiale nelle ex colonie dell’Impero, l’eterno erede all’eterno trono del Regno Unito si è rivolto alla Masterjet, società francese specializzata nel noleggio di aerei per portafogli di una certa statura, che gli ha messo a disposizione un Airbus 320-232 con gli allestimenti più tecnologici e più lussuosi.
La notizia arriva dall’infaticabile redazione del Daily Mail, che per una volta si è presa una pausa dal duro lavoro di far passare poveri diavoli per grandi satana.
Martedì scorso, nella base RAF di Brize Norton, non lontano da Oxford, Carlo e Camilla si sono imbarcati sul velivolo arrivato apposta da Parigi con tutto il loro seguito, incluso il valletto incaricato di appoggiare un cuscino dove si prevede che si debbano poggiare le incontaminabili terga di Sua Altezza Reale.
Il Principe di Galles e la sua consorte, la Duchessa di Cornovaglia, erano diretti alla volta di Washington per una visita di Stato che si concluderà venerdì.
Oltre alla capitale USA Carlo e Camilla visiteranno Louisville, nel Kentucky, dove fra l’altro interverranno a un simposio sui rapporti fra salute e ambiente naturale.
Arrivare dall’altra parte del mondo a bordo di un salotto volante a cherosene, capienza massima 26 passeggeri, per parlare di salute e ambiente potrebbe sembrare quantomeno contraddittorio a quegli smaliziati nichilisti degli ex-sudditi di Sua Maestà, ma evidentemente trova una spiegazione nella personalissima filosofia ecologista di Carlo. Filosofia che si può così riassumere come “promuovere e finanziare qualsiasi guru, ciarlatano o venditore di fumo si voglia fare pubblicità in ogni parte del Regno, a patto che il suo imbroglio sia dipinto di verde”.
Non è la prima volta, infatti, che il principe Carlo si serve di aerei privati, anche se deve spostarsi di poche centinaia di chilometri, come per recarsi in Scozia.
L’infaticabile redazione del Mail si è chiesta quanto denaro pubblico possa andare in fumo nei due reattori dell’Airbus, e lo ha chiesto allo staff di Sua Altezza Reale.
Da Clarence House hanno risposto che tutti i dettagli saranno pubblicati nel prossimo bilancio, che sarà pronto fra qualche mese, appena i contabili avranno finito di strapparsi i capelli.
Determinati a scoprire la dannata verità, i segugi del Mail hanno calcolato con l’aiuto del tariffario online di Masterjet che il costo della reale scampagnata si aggirerebbe sulle 250 mila sterline, pari a quasi 350 mila Euro. Niente male per un principe ereditario che ora però dovrà vedersela con una regina madre affatto tollerante sul versante delle spese in casa Windsor, la casa di tutti i sudditi britannici che pagano le tasse e che mal tollerano il cuscino della vergogna del Principe di Galles.
Filippo Maria Ragusa
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