Dall’emicilio di Montecitorio esplosione di applausi bipartisan per Giorgio Napolitano già quando i voti a lui attribuiti erano 497 e ne mancavano ancora 7 per raggiungere il quorum dei 504. Qualche minuto di pausa, poi lo spoglio è ripreso per concludersi con il risultato di 739 preferenze che hanno attribuito al Presidente uscente il secondo mandato di garante dell’unità del Paese. Le attese sono state rispettate, compresi i voti dei non allineati, M5S e Sel, che anche alla sesta votazione hanno confermato la loro preferenza per Stefano Rodotà al quale sono andati 217: una decina in più rispetto a quelli previsti.
“Il nostro cordiale augurio – scrivono al neo Presidente i vescovi della Conferenza Episcopale Italiana – è che, sotto la sua rinnovata Presidenza, il Paese possa crescere nell’ autentico progresso, in una stagione di effettiva e corale disponibilita’, avendo come supremo obiettivo quello di servire il bene comune”.
La scelta conferma ancora una volta “un grande servitore dello Stato e un grande italiano – dichiara il presidente del Senato, Pietro Grasso – In questi sette anni è’ stato un esempio di saggezza politica, il vero garante delle istituzioni, ha guidato il Paese in un percorso di riscoperta del senso dello Stato e del valore dell’ unita’ nazionale.” “La sua elezione per un secondo mandato (ed è la prima volta nella storia della Repubblica, ndr) rassicura tutti i cittadini in un momento difficile per il Paese. Spero che ad una tale dimostrazione di responsabilità – conclude il presidente del Senato – ne corrisponda una analoga da parte di tutte le forze politiche, come chiesto dal presidente Napolitano”.
Fuori, mentre la votazione era in corso la piazza si è riempita di gente e c’è stato un continuo levarsi di cori di indignazione per la conferma di Napolitano al Quirinale. La folla raccolta inizialmente per sostenere Rodotà attende l’ arrivo di Beppe Grillo che dal Friuli ha iniziato la sua ‘marcia su Roma’. “Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione – ha scritto sul suo blog – oggi è uno di quelli. E’ in atto un colpo di Stato”. E il primo passo del ‘colpo di stato’ paventato da Grillo si è compiuto con il secondo mandato, il dodicesimo nella storia della Repubblica italiana, di Giorgio Napolitano. Intanto la piazza fa sentire la sua voce al grido di ‘ tutti a casa’, uno dei motti del Movimento 5 Stelle. Altri manifestanti , invece, hanno strappato le loro tessere del Pd subito dopo l’ annuncio dell’ elezione di Giorgio Napolitano accompagnando il gesto da cori di ” Vergogna, vergogna”.
E si fa sentire il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno: “Beppe Grillo deve rispettare Roma e il suo ruolo di Capitale – scrive su twitter – Non sono accettabili le sue minacce”.
Giorgio Napolitano giurerà e pronuncerà il discorso di insediamento di fronte al Parlamento riunito in seduta comune lunedi’ prossimo alle 17. Da martedì dovrebbero poi riprendere le consultazioni per arrivare alla formazione del governo.
A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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