I leader dei due partiti maggiori, Pd e Pdl, gli avevano chiesto in mattinata la disponibilità per un “bis” come Capo dello Stato. E Giorgio Napolitano, 88 anni a fine giugno, l’ha infine accordata. Ha detto sì, ha accettato il reincarico, a dimostrazione di uno “straordinario senso dello Stato, attaccamento alle istituzioni e un contributo decisivo alla tenuta della democrazia nel nostro Paese”, come ha commentato a caldo il Pdl.
“Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’ elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta”, ha detto Giorgio Napolitano. “Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’ assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità”, ha concluso.
Nei precedenti quattro scrutini Napolitano aveva ricevuto: 10, 4, 2 e in ultimo 20 consensi. La curva di gradimento sta salendo. Stasera è prevedibile che la sesta votazione si concluda finalmente con il nome, sia pure lo stesso, di colui che abiterà il Quirinale nei prossimi sette anni. Ce e glie-lo auguriamo, anche se Sel si tirà indietro e M5S insiste su Rodotà. Ma sono quisquilie.
L’ eventuale nuova elezione al Colle di Giorgio Napolitano aprirebbe invece la strada (anche per il percorso da ‘ unità nazionale’ con cui è stata avanzata la richiesta di un bis) ad un governissimo con Pd, Pdl e Scelta Civica.
A.B.