In America la chiamano “sandwich generation”. Sono i genitori di mezza età che, complice la crisi economica, si trovano schiacciati tra le esigenze finanziarie dei figli, non ancora indipendenti nonostante un’età non più verde, e i genitori anziani con una pensione inadeguata alle proprie necessità.
“Sandwich generation” è un termine ad effetto inventato da Dorothy Miller, assistente sociale, ben 25 anni fa. Descriveva, allora, le donne di trenta o quarant’anni schiacciate come una sottiletta in mezzo al panino: da una parte, il carico di lavoro per allevare i figli, dall’altra, le incombenze professionali, le esigenze dei mariti o compagni, e sempre più spesso anche la responsabilità di accudire i genitori anziani. Il termine sandwich assume il significato di costrizione anche oggi che la storia non è cambiata e sociologi e demografi lo hanno preso in prestito per descrivere un fenomeno assolutamente nuovo per gli Stati Uniti. Secondo un rapporto del ’Pew research Center’, società che conduce sondaggi su problemi atteggiamenti e tendenze americane, sono soprattutto in aumento le coppie che provvedono al mantenimento dei figli magari già laureati ma senza lavoro. Rispetto al 2005, quando non c’era ancora odore di quella crisi finanziaria che ha poi paralizzato l’economia americana , la percentuale è passata dal 20 al 27%. E si parla di genitori, uomini e donne, di età compresa tra i 49 e i 54 anni.
Già otto anni fa i sociologi avevano messo in evidenza come negli ultimi decenni si sia registrato un progressivo affievolimento del tradizionale “tough love”, quell’ amore estremo e iperprotettivo che fa lievitare il numero dei “bamboccioni”. Anche se in America non si parla, come da noi, certo di trentenni. Ma ora la crisi ha accelerato il fenomeno a causa “delle difficoltà che hanno i giovani nel trovare un impiegato decente e il numero maggiore di anni necessari a completare l’ istruzione”, spiega Andrew Cherlin, sociologo della John Hopkins University, tanto che quasi la metà dei genitori ha dato denaro ad almeno un figlio maggiorenne.
Se da una parte gli individui costretti tra la cura dei figli e quella degli anziani in famiglia sono ‘role overloaded’, sovraccaricati, e ne pagano conseguenze materiali, emotive e di salute, prendersi cura sia dei giovani che degli anziani può essere anche gratificante trovando compensazione in termini affettivi e dagli uni e dagli altri. Che non è poco.
A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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