Se è vero, come dice un vecchio proverbio, che il lavoro nobilita l’uomo, che è il miglior antidoto al dolore (Conan Doyle ne ‘Il ritorno di Sherlock Holmes’) oltre ad essere fonte di sostentamento per chi lo svolge, c’è un’altra ragione molto valida per considerare in modo positivo una qualsiasi occupazione che assorbe buona parte delle energie fisiche e mentali dell’uomo. Intendendo per uomo proprio colui che nel patrimonio genetico porta ben evidenti i distintivi sessuali: i cromosomi sessuali XY. Quindi, uomini, a noi gli occhi, please! Vi riveleremo il motivo per il quale vi conviene ‘faticare’. Come indizio basta che sappiate che tutti quei colleghi scansafatiche che vi circondano, che si assentano appena possono scaricando sulle vostre spalle tutto ciò che a loro non va di fare, in camera da letto sono un disastro.
Da una ricerca, condotta su maschi di cinque grandi Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania), presentata a Riga,‘giustamente’ in Lettonia, durante un meeting internazionale dei massimi esperti in Urologia e Andrologia, è emerso infatti che chi sta a casa dal lavoro, o lavora senza impegno, a letto soffre anche di impotenza sessuale. Tanto per darvi qualche numero, lo studio evidenzia che gli impotenti hanno un tasso di assenteismo del 29%, mentre l’ assenteismo di chi è sessualmente attivo non supera il 18%. E ce lo conferma l’endocrinologo: “E’ vero – spiega Emmanuele A. Jannini, professore di endocrinologia e sessuologia all’ Università dell’ Aquila – Gli uomini che soffrono di disfunzione erettile mostrano a livello lavorativo una minore produttività rispetto agli uomini senza questo problema”. Si arriva quindi alla felice equazione più lavoro uguale più sesso. E anche di migliore qualità.
Ma un elemento che si è insinuato prepotentemente soprattutto negli ultimi tempi sta minando anche la vita degli amatori/lavoratori: la crisi. Infatti le difficoltà economiche e lavorative producono ansia, depressione e disagio sessuale. In questo caso “il consiglio è quello di andare dal medico e raccontare la propria disfunzione – dice sempre Jannini – per ricevere la corretta diagnosi e il giusto aiuto, anche farmacologico. E siccome siamo in tempo di crisi – aggiunge – magari con particolare attenzione anche i costi della terapia”.
Lo studio dimostra infine che l’ effetto della disfunzione erettile non riguarda solo chi è prossimo alla pensione. Sotto i cinquant’ anni la percentuale di “tempo lavorativo” perduto è prossima al 10%, esattamente il doppio di quanto accade tra chi riesce a far l’ amore senza problemi.
Cari uomini, tenete bene a mente che “chi non lavora non fa l’amore”. Questo non l’ha detto ieri vostra moglie ma oggi un team di specialisti accreditati.
Dunque, a voi la scelta!
A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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