Parte dal Lazio la XIV edizione dei Teatri
di Pietra Lazio, rete culturale per la valorizzazione dei teatri
antichi e dei siti monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo,
ideata da Pentagono produzioni e Circuito danza Lazio in
collaborazione con la Soprintendenza speciale per i Beni
archeologici di Roma per l’ area di Malborghetto e con la
Soprintendenza dell’ Etruria Meridionale per l’ Anfiteatro di
Sutri, con il patrocinio del ministero per i Beni e le Attivita’
culturali e della Regione Lazio.
Da giovedi a domenica 28 luglio sono previsti tredici
appuntamenti di teatro, teatro musicale e danza interamente
dedicati ai temi classici e del Mediteranneo. Numerose le novita’
di questo stagione che vede accanto a protagonisti piu’
conosciuti come Manuela Mandracchia, Ernesto Lama, Sebastiano
Tringali una folta schiera di artisti tra cui sono da segnalare
le presenze internazionali di Nigar Hasib e Shamal Amin per ‘ No
shadow’ e Ismaila Mbaye e Djibril Gningue per ‘ Orpheus’ di
Daniela Giordano.
Si parte giovedi dall’ Arco di Malborghetto – legato
all’ imperatore Costantino …in hoc signo vinces… – sulla via
Flaminia alle porte di Roma con l’ anteprima nazionale de
‘ L’ oracolo di Delfi’ ilarotragedia in forma di teatro musicale
ispirata alla sacerdotessa Pizia e all’ indovino Tiresia,
protagonisti Ernesto Lama, la cantante siciliana Miriam Palma e
Sebastiano Tringali. Le musiche originali eseguite dal vivo di
Marcello Fiorini e un coro di danzatori e attori completano una
messa in scena ispirata al tema della preveggenza e alla fasita’
degli oracoli. Replica il giorno dopo, in apertura della
manifestazione, all’ Anfiteatro di Sutri.
A seguire un’ altra anteprima (domenica a Malborghetto e il 9 a
Sutri) con ‘ Caligola’ dove un doppio Caligola – tutto al
femminile interpretato da Valentina Capone e Cinzia Maccagnano –
e’ contrastato dal filosofo Cherea affidato a Sebastiano
Tringali. Tra gli interpreti Luna Marongiu, Carlotta Bruni, Rosa
Merlino e la giovane Roberta Rosignoli. Le musiche originali sono
composte da Lucrezio DeSeta. Il sistema “Artas” è il frutto di otto
anni di ricerca e sviluppo. Rigorosamente testato, è stato
approvato dall’ ente di controllo statunitense FDA e dagli altri
principali organismi internazionali di regolazione.
L’ Italia, con il Regno Unito, è il primo paese europeo in cui diventa operativo. Si rafforzano così alcuni record che vedono
l’ Italia molto avanti nell’ utilizzo della chirurgia robotica (con
il diffuso sistema “da Vinci”) ed anche per l’ attenzione agli
interventi estetici e, in particolare, alla cura dei capelli.
Non a caso, in Italia, secondo il Presidente della Società
Italiana di Tricologia e Vicepresidente della Società
internazionale della chirurgia delle calvizie, Vincenzo Gambino,
le operazioni per contrastare calvizie o diradamento sono al
primo posto tra tutte quelle effettuate dagli uomini per motivi
estetici.
Lo stesso Gambino ha già avuto modo di effettuare sette procedure
con il sistema “Artas”, da quando avviato a Milano a inizio
giugno.