Dodici anni di relazione extraconiugale. Una storia d’amore sbandierata ai quattro venti quando il futuro presidente degli Stati Uniti d’America era impegnato nella sua campagna elettorale. Era il 1992. Poi il lungo idillio tra la giornalista Jennifer Flowers e il democratico presidente Bill Clinton, durato in carica dal 1993 al 2001 finisce. Diciamo bruscamente o, meglio, inaspettatamente: a turbarlo è la nascita di Chelsea (che però nasce nel 1980, quando la loro unione è da poco iniziata). Che rabbia! A volte la rabbia è dura da mandare via e più lunga di una relazione che forse, a detta della parte femminile ma da riscontrare, sarebbe valida ancora oggi : “Io e Bill saremmo ancora insieme….Lui era l’amore della mia vita, io della sua. Ma ci sono cose che non si superano”. L’ha detto lei: “ci sono cose che non si superano”, legittimandoci ad ipotizzare che confessare a distanza di oltre dieci anni dalla parole ‘fine’ che la moglie del tuo amante è bisessuale e che “lui lo sapeva benissino, ma non gli importava”, non ha alcun significato se non quello di fare cassetta e/o di una rivincita per un addio mal digerito. Fermo restando che la relazione rimane presunta, essendo stata negata dagli allora inquilini della Casa Bianca, anche se poi qualche anno dopo l’ex presidente l’ha confermata ma liquidata come qualcosa “da una sola volta”. Ahi, ahi, ahi! Quando può bruciare vedere sminuiti i propri sentimenti fino a sentir parlare di “una botta e via”? Tanto da meditare anche una vendetta, da cuocere a fuoco lento e servire quando i lettori non hanno più appetito. È vero anche che negli anni in cui Clinton governava l’America Jennifer comparve nuda su Penthouse, causandogli certamente qualche problemino. Sembra che Bill la ricontattò nel 2005: “Voleva vedermi a tutti i costi… Sembrava uno di quelli che cercano il perdono da chi hanno ferito durante la loro vita”. Perché Jennifer è convinta di aver “pagato un prezzo molto alto (la separazione, ndr), ma è stato un momento fondamentale nella storia degli Stati Uniti. L’unica differenza è che oggi, grazie ai progressi tecnologici, non sarebbe stato in grado (lui, Bill) di negare la nostra storia. Se io non avessi registrato le nostre telefonate, e se Monica Lewinski (la segretaria tuttofare tanto agile da infilarsi sotto una scrivania) non avesse tenuto con sé il vestito macchiato di liquido seminale, ci avrebbero preso per stalker pazze. Oggi io e Bill ci saremmo scambiati centinaia di messaggi, e avrei tonnellate di prove del nostro amore”. Sì, d’accordo, di storie di tresche, corna e amori impossibili è pieno il mondo e le pagine delle riviste che su queste campano. Ma nell’intervista rilasciata dalla Flowers, oggi 63enne, al Daily Mail, che bisogno c’era di rivelare le particolarità del matrimonio dei Clinton: “La loro unione “non è affatto tradizionale. Il loro legame è molto forte, ma non è una coppia come le altre. Quando hanno cominciato a circolare pettegolezzi su una relazione tra Hillary e Huma Abedin (la sua assistente e moglie di Anthony Weiner, il deputato che ama twittare il suo pene…), non mi ha sorpreso per niente. Non conosco i Weiner, ma so quello che mi diceva Bill. Lui sapeva benissimo che Hillary è bisessuale, e non gli interessava”? Una volta usavano insegnare che i panni propri si lavano in casa: forse Clinton avrebbe dovuto tenerlo a mente. A meno che, vero o no, il gossip non sia in realtà uno scoop architettato per far conquistare nel 2016 la Casa Bianca proprio a lei, la donna dai gusti non ben precisati: Hillary Rodham Clinton. A.B.