Chissà cos’avrà pensato quell’ispettore del Pentagono, quando si è trovato davanti conti di casinò e club per adulti per un milione di dollari.
Avranno avuto senz’altro un valore strategico. Avranno avuto un’importanza. Saranno serviti a far avanzare la bandiera a stelle e strisce degli Stati Uniti d’America.
Come spiegare, altrimenti, che i dipendenti del Dipartimento per la Difesa abbiano potuto addebitare scommesse e striptease al contribuente? Inspiegabile, impossibile, inimmaginabile.
Potrebbero farlo forse i dipendenti di qualche altro ministero: una mela marcia può capitare in ogni cesto. Non però nel cesto a forma di pentagono: quello è pieno di mele d’acciaio.
E un uomo d’acciaio non può mai e poi mai immaginare di finanziarsi qualche vizio con i soldi pubblici. I soldi pubblici sono sacri, negli Stati Uniti d’America.
Di che vizio si parla, poi? Gli uomini d’acciaio non hanno i vizi degli uomini di carne e ossa: hanno vizi d’acciaio, vedere qualsiasi film per credere.
E poi c’è anche quel dettaglio del codice d’onore che tutti i militari sono tenuti a rispettare. Il codice d’onore è sacro, negli Stati Uniti d’America.
Brutte notizie per quell’ispettore: anche gli uomini d’acciaio del Pentagono, ogni tanto, si tolgono qualche sfizio. D’altro canto non sono fatti di legno.
Bella forza, sono fatti d’acciaio, ripete fra sé e sé l’ispettore nel tentativo di non ammettere l’evidenza. Non ammettere l’evidenza è sacro, negli Stati Uniti d’America.
Notizie ancora più brutte per gli uomini d’acciaio: il Pentagono è riuscito a ricostruire a quali suoi dipendenti erano state affidate quelle carte di credito usate a sproposito.
Molti di loro hanno spiegato di aver usato le carte di servizio per evitare di essere scoperti da mogli e fidanzate.
I nomi delle persone coinvolte non sono stati divulgati, ma il Dipartimento della Difesa ha assicurato che i colpevoli hanno subito provvedimenti disciplinari, retrocessioni di grado e sono stati costretti a restituire i soldi che avevano prelevato dalle casse dello Stato.
Insomma, il contribuente USA può dormire sonni tranquilli: quel milione di dollari è tornato nella piena disponibilità del ministero della Difesa più ricco del mondo (quasi sette volte il secondo in classifica, per intenderci), che ne farà il buon uso che ne fa da sempre.
Tutto è bene quel che finisce bene, negli Stati Uniti d’America.
F.M.R.
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